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martedì 24 aprile 2018

664 - UNA STORIA D'AMORE

C'era un'operaia venticinquenne orfana che non aveva un fidanzato e vedeva che tutte le sue amiche erano fidanzate, si sposavano, avevano figli. Era tristissima, piangeva in continuazione quando la sera del sabato era sola.
Poi un giorno sentì suonare al cancello di casa, un uomo e la guardava che pareva interessato a lei, le attaccò discorso. Non era certamente un bell'uomo, aveva il doppio dei suoi anni, basso, stempiatissimo e con i baffi. Ma era interessato a lei, non gli dava fastidio se lei era una ventenne sovrappeso e non bella, riusciva a vedere la bellezza che c'è dentro di lei, disse, e che era un rappresentante di aspirapolvere, single, che cercava una storia seria.
Lei si innamorò di lui, lui le vendette l'aspirapolvere con un comodo pagamento rateale di favore.
Si trovavano e facevano l'amore spesso,
Rimase incinta, lui sorrise quando gli diede la notizia, era contento le disse, avrebbero vissuto sempre insieme.
Dopo alcuni mesi quando lei uscì dal turno nella fabbrica trovò lui ad aspettarla, lì nel parcheggio della fabbrica, con la faccia seria, abbassò il finestrino e le disse che non ne poteva più del loro rapporto basato sulla falsità, che lui aveva già una famiglia con moglie e due figli, che era stato costretto a mentirle per essere accettato, perché lei le piaceva troppo ma che non poteva continuare così, le disse mi dispiace e addio. Partì sgommando sul ghiaino del parcheggio.
Lei si sentì male e svenne, cadendo con la faccia sul ghiaino, piantandosi i sassi nella pelle del viso.
Alcune colleghe la trovarono svenuta e piena di sangue, chiamarono l'ambulanza che la portò in ospedale.
Si tenne il figlio, e pensò che in fondo stava meglio adesso di prima, quando passava il sabato sera piangendo.
Però da allora quando suonava al cancello di casa qualche rappresentante d'aspirapolvere lo allontanava, immediatamente, a sassate.


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