Se apprezzate e volete offrirmi una birra o una pizza, vi ringrazio immensamente:

domenica 31 luglio 2016

568 - TRITURATI

Parole
inviate
finite
nelle menti
foglie morte nel trituratore.

Gabbiani vivi tra i rifiuti.

Gabbiani morti nei rifiuti.

Intanto splende il sole estivo
sulle lamiere vacanziere arroventate.

Intanto splendono le scorie tossiche
nelle sane merende dei bambini.

Però usiamo carta igienica
sterilizzata e profumata.

Però votiamo i burattini
con i loro burattinai.

Infiniti indefiniti dubbi
malesseri esistenziali
delebili
consegnandosi ai consumi,
obliandosi.

567 - BRUCHI E FARFALLE

Siamo tutti bruchi, siamo tutti farfalle.
Siamo universi infiniti.

I nostri limiti li creiamo noi
imitando gli altri
rinunciando a noi stessi.

Troviamoci nell'infinitamente.
Scopriamoci nell'immensamente.

mercoledì 20 luglio 2016

566 - PERSI

A me piace la poesia delle menti perse nelle strade dimenticate.
Visioni inattese e paesaggi polverosi.
Senza nessuna patina di rispettabilità.

M'immagino Mario Santiago Papasquiaro
mentre camminava di notte,
vagando
ubriaco di alcol e poesia per le strade di Città del Messico
bestemmiando ogni dio e ogni istituzione,
per trovare le parole giuste
per colpire le brutture del mondo,
per non pubblicarle le poesie
per perdere e ritrovare idee e parole
perdendo e ritrovando se stesso.

O penso tutti gli altri poeti
persi
aggrappati alle loro parole
su fogli precari
svolazzanti cangianti evanescenti
nel tempo
con le parole naufragate
tra i sogni e le disperazioni.

Io amo tutto questo,
amo i perdenti e i dimenticati,
i disperati e i disadattati,
amo chi si perde per trovarsi
e odio
chi fa star male questa splendida gente,
iniziando dai poeti da esposizione
col manico della scopa in culo
e parole desuete in bocca
inutili, tronfi
orripilanti
fanno scappare
chi cerca una qualche forma di poesia
e la poesia autentica, di cui dicevo.

sabato 16 luglio 2016

565 - SMARRITI

Moriamo ogni anno
nei tempi persi
negli amplessi estivi.

Rinasciamo ogni anno
ritrovandoci spermatozoi
germogli di tempo.

La strada alberata
percorsa in bicicletta, di notte, d'estate
tra la solitudine e la luna piena
mi conduce dai fantasmi
passati, andati
presenti in me.

Nascosti negli angoli della vita.
trovo occhi
porte di precipizi
che mi fanno cadere lontano
da me e da questo
dentro il fascino dell'ignoto.

Rilascio germogli di sperma
nella tua vagina
e ci allontaniamo
quando pensiamo di conoscerci.

Un giorno
se perderemo noi stessi
ci ritroveremo
cogliendoci dai nostri nulla.


mercoledì 13 luglio 2016

564 - UN OGGI

Oggi ho fatto circa 40 km in bici tra la campagna, mi sono fermato a fare delle foto e passando sotto una sbarra mi sono accorto c'era un ragno enorme, per evitarlo mi sono spostato svelto, fracassandomi la spalla sinistra contro il supporto della sbarra.
Sono finito in un paesino minuscolo in cui comincia a dividersi il fiume, i due argini si uniscono, le case sotto gli argini sembrano in montagna, ci sono trenta case, un bar e due chiese con il vicolo principale ciottolato alto sull'argine, oltre il tetto delle case più in basso.
Tornando stavo mettendomi una mano in tasca e ho sentito una fitta tipo scossa elettrica alla mano, mi ha punto qualcosa, credo una qualche vespa, ho morso il punto dolente e pedalando controvento sono arrivato a casa, ho guardato e non avevo più niente, devo avere una saliva che disinfetta qualsiasi cosa,
Poi mi sono preparato un mix di verdure da mangiare come insalata, le carote prese pochi giorni fa erano già ammuffite e le ho buttate, ho mangiato un cetriolo, mangiandolo mi sono accorto che c'era la galleria di un verme dentro ma lui non c'era, presumo di averlo ingoiato.
Mi sono butttato sul divano a leggere il giornale ma il vento faceva sbattere tutto in casa, ho dovuto chiudere le finestre.
Mi sono addormentato.
Quando mi sono svegliato sono uscito e mi sono accorto che era caduta qualche goccia di pioggia.
In cielo c'erano due arcobaleni.
Rintrato in casa ho acceso il pc ma per mezz'ora abbondante è andato avanti con gi aggiornamenti che doveva installare, non si accendeva.
Quando ho visto aveva terminato d'aggiornarsi mi sono seduto, ho risposto ai messagi ricevuti e ho scritto questo.
Ma ora che ho finito mi chiedo cosa possa fregargliene alla gente quanto ho scritto.

sabato 9 luglio 2016

563 - PRIMA GLI ITALIANI (racconto breve)

Gridò: - Prima gli italiani veri, e noi lo siamo, siamo autentici italiani di nascita, regolarmente iscritti all'associazione "Noi italiani siamo i migliori", stiamo tornando in patria dalla gita annuale!
Intervenne il suo vicino di posto, dicendo: - Giusto, ha ragione, prima gli italiani, anche perché siamo a bordo di un aereo italiano, quindi in questo caso di avaria i paracadute se non ci sono per tutti i passeggeri vanno dati prima a chi appartiene alla nazione italiana, ne abbiamo più diritto, perché paghiamo le tasse perciò sono nostri, lo so bene io che sono un avvocato e se lo dico io dovete crederci!
Un passeggero obiettò: - Ma voi siete anziani, alcuni con 80 o più anni, potete con i pochi paracadute disponibili  fare salvare i bambini e le loro madri che ci sono a bordo.
Nessuno rispose, ma si alzarono tutti gli anziani italiani dell'associazione e strapparono di mano i paracadute alle hostess.
Si buttarono in gran fretta dal portellone.
Il comandante disse all'equipaggio e ai passeggeri rimasti: - Bene, il piano ha funzionato, potete smettere di fingere d'essere stranieri, ora riaccendo i motori che avevo spento.
Riaccese i motori e riprese quota.
Poco dopo dagli altoparlanti si sentì: - È il comandante che vi parla, ho controllato: i fanatici italiani rompicoglioni di cui ci siamo liberati sono finiti come previsto nella zona infestata dagli squali.
Le hostess distribuirono il miglior vino che avevano a bordo, per festeggiare.




mercoledì 6 luglio 2016

562 - LE STORIE D'AMORE

Le storie d'amore che durano spesso sono basate sull'ubriacatura per l'altro che fa distrarre dai suoi difetti, frequentandolo il partner diventa un'abitudine.
Come quando vai a cagare col giornale, caghi e leggi, distratto non noti la puzza, permani e ti ci abitui; ma se succede un cambiamento di prospettiva, a esempio esci e poi rientri nel cesso, ecco che te ne accorgi subito della puzza di merda, l'abitudine e la distrazione non fanno notare i difetti perciò ti pare piacevole pure una merda.
Poi magari qualcosa cambia e quando ce se ne accorge chi si amava ci farà schifo, oltre i suoi demeriti, perché ci avrà deluso. Prima c'era solo lui per noi al mondo, dopo sembra il peggior mostro schifoso che sia mai esistito.
Ma in realtà siamo stati noi che lo vedevamo come non era, ci siamo illusi ubriachi d'amore, creandoci l'inevitabile conseguente delusione.
Inoltre tutto ciò non sarà servito a niente, perché saremo sempre pronti a ripetere l'errore, finché, senza nessuna autocritica per il nostro comportamento, addosseremo tutte le colpe all'altro.


lunedì 4 luglio 2016

561 - AMERICAN DREAM


Da bambini
guardavamo alla tv i film western con John Wayne
ma una sera
lui si fermò, scese da cavallo
si calò i pantaloni
e ci cagò nel cervello.

Da ragazzi
guardavamo i telefilm con Fonzie
ma una sera
lui si fermò, scese dalla motocicletta
si calò i pantaloni
e ci cagò nel cervello, lui
e pure tutta la famiglia Cunningham.

Era merda americana originale.

Ancora ne abbiamo
possiamo accorgercene
quando desideriamo comprarci una Harley,
quando guardiamo film che contestano il sistema prodotti a Hollywood,
quando esultiamo se viene eletto un democratico presidente degli Stati Uniti
o quando crediamo che
comunque
i buoni siano sempre gli americani.

www.sallyedelsteincollage.com/

venerdì 1 luglio 2016

560 - ANIMALI E UMANI

Gli animali fanno capire che quelli sbagliati siamo noi con le nostre menate, loro vivono, noi umani pensiamo al vivere.