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venerdì 24 luglio 2015

462 - LA TV DEI REGAZZI

Mio nonno raccontava che c'era una volta una vecchia osteria in cui non c'era il bagno, si usciva per fare i bisogni tra l'erba.
In una notte molto piovosa un ubriaco per non uscire dall'osteria e bagnarsi andò a nascondersi nello stanzino dove l'oste teneva il vino e ci cagò.
L'oste se ne accorse quasi subito, allora prese il cappello dalla testa dell'ubriaco, andò a raccogliere la merda con l'interno del cappello, tornò dall'ubriaco, glielo rimise in testa calcandoglielo fin sulla fronte, poi lo spinse sulla porta e prendendolo a calci in culo lo butto fuori, sotto la pioggia scrosciante che faceva colare la merda dal cappello.
Ci raccontava storie così quando eravamo bambini mio nonno; noi bambini seduti sul muretto di recinzione sotto un enorme salice piangente, come ad assistere a uno spettacolo lo ascoltavamo e ridevamo come pazzi, mentre lui in piedi di fronte a noi con l'immancabile sigaretta tra le dita giallastre fumava, raccontava, imprecava, scatarrava, sputava e bestemmiava.
Guardavamo poco la televisione, a quei tempi c'erano solo due canali Rai, perciò era mio nonno che faceva la tv dei ragazzi, era lui la nostra Cristina d'Avena.

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