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domenica 3 novembre 2013

299 - Sbirrolino (racconto)

"Apra il baule e mi favorisca i documenti."
Lino, il piccolo malvoluto sbirro soprannominato nei peggiori bar Sbirrolino mi aveva fermato nuovamente.
"Non si apre il baule, la serratura si è rotta. Per accedere al baule bisogna tirare giù i sedili posteriori. Non capisco poi perché mi chiede i documenti, li ha visti anche ieri, non è il giornale in cui ci sono nuove notizie."
"Senta lei faccia poco lo spiritoso e mi favorisca i documenti se non vuole che la sbatta dentro. Non ho tempo da perdere."
"Appunto quello dicevo. Se non ha tempo da perdere mi domandavo perché ripete le cose fatte ieri. Comunque se ci tiene a vederli eccoli qua i documenti, uguali identici a ieri, hanno passato una notte tranquilla nel tepore del cruscotto."
"Lei se non la smette di fare le sue stupide battute fa una brutta fine, la avviso."
Con faccia seria, abbattuta, guardando a terra sto zitto tenendo il broncio.
Nervosamente Sbirrolino scrive i dati dei documenti, poi torna da me, chiede di vedere il baule avvicinandosi al retro dell'auto.
"Come le ho detto non si apre." E faccio vedere che tirando la maniglia non funziona, prova anche lui e non ci riesce ad aprire. "Abbassi i sedili allora." Apro una porta posteriore entro con le mani e tiro le levette abbassando i sedili posteriori, "Ecco guardi pure." dico, lui fa per entrare ma con i sedili abbassati non si entra bene, e non si vede niente, allora chiama il suo collega facendosi portare la pila, con quella guarda e vede che il baule è vuoto, cerca di allungarsi per vedere meglio ma la divisa si impiglia nei ganci dei sedili posteriori.
Innervosito si ritira, "Va bene, può andare, buongiorno."
"Ngiorno." Borbotto fingendomi ancora risentito.
Risalgo in auto e me ne vado, mi fermo al supermarket mezzo chilometro dopo, faccio la spesa, torno col carrello e apro il baule che era semplicemente chiuso a chiave, dicevo che non si apriva per un gioco con Sbirrolino a farlo dannare, ognuno a cui stava sul cazzo si inventava qualcosa per rompergli le palle. Sto mettendo dentro la roba e attraverso il vetro del portellone vedo arrivare Sbirrolino, chiudo immediatamente, apro la portiera posteriore e comincio a mettere la roba dentro sui sedili posteriori, lui passando guarda con sguardo soddisfatto, non avendo visto quando avevo aperto e vedendomi caricare la spesa fatta sui sedili ha accertato che è vero che il baule non funziona, si sente un grande detective.
Parto e arrivo nella piazza del paese dove trovo la solita compagnia d'intossicati, alcolizzati e fuori di testa variopinti.
Mi fermo e seduto in auto mi metto a parlare dal finestrino, una vede che ho fatto la spesa, "Hai birre?" si avvicina al finestrino e le vede sui sedili dietro, "Guarda quante birre!" arrivano degli altri, circondano la mia auto come zombie affamati che hanno visto la carne umana, battono sui vetri con i palmi delle mani, farebbero impressione se non sapessi quanto sono coglioni, e mi rompe pure il cazzo dare a loro le mie birre, comprate per tenermele in casa, potrei mandarli tutti affanculo che se lo meritano ampiamente ma mi dispiace perché spesso sono io a scrocco loro. "Ho fretta e devo andar via, ve ne do quattro e son pure troppe, ve le dividete in sette, fate le parti o giocatevele a poker."  ne strappo 4 dalla confezione gliele passo, loro aprono e le passano tra loro. Mario Tossico da lontano mi vede e si avvicina, mi dice "È da ieri mezzogiorno che non mangio, hai qualcosa da mangiare.", scendo, apro il baule e guardo, trovo le 5 confezioni da 20 pacchetti di cracker, gliene porgo una confezione intera , "Ho questi se vuoi.", lui li prende contento, apre subito e comincia a mangiarne, lasciando il baule aperto vado sui sedili posteriori e prendo una birra anche per Mario, mi guarda felice con  occhi stanchi, strafatti e malinconici da cane randagio, con la bocca piena di briciole di cracker sputazzandole mi dice "Grazie, sei un amico."
Ma nel mentre ripassa Sbirrolino col suo compare e si blocca frenando rumorosamente.
Scende di scatto dall'auto: "Allora funziona il baule, non era vero niente quello che dicevi!".
"Me lo ha appena aggiustato il mio amico che si intende d'auto." dico indicando Mario strafatto .
"Si intende d'autoradio." fa Sbirrolino.
Adesso era lui che faceva le battute. Gli dico:"Prima mi ha visto davanti al supermarket che mettevo la spesa sui sedili dietro, se avevo il portellone del baule che funzionava l'avrei messa nel baule, non le pare?"
Sbirrolino pare convinto ma guardando la parte di spesa che è nel baule mi dice: "E questa allora, perché è qui?"
"Stavo giusto passando nel baule la spesa adesso che posso accedervi, grazie a lui che me l'ha aggiustato, così è più sicuro viaggiare perché se si frena bruscamente gli oggetti possono finire verso i sedili anteriori e ostacolare la guida."
Sbirrolino guarda con sospetto, deve avere un sentore di ironia e presa per il culo dalle mie parole., con fare deciso va verso il mio baule, con un cenno chiama il suo collega:
"Diamo una controllata." e comincia a rovistare, sposta da una parte la spesa che c'è, solleva il tappetino e guarda la ruota di scorta, con l'altro suo collega la tira fuori, guardano nella custodia degli attrezzi.
"Potete contargli anche i peli del cazzo!" dice forte una voce alle loro spalle.
Sbirrolino si volta rosso furioso in volto: "Io vi sbatto tutti dentro, vi prendo a calci nei coglioni e vi arresto, cosa credete di fare i furbi con me? Capitate male!"
Un sonoro rutto da birra tuonò nell'aria.
Sbirrolino si mette a correre e prende per un braccio Maicol che stava guardando la scena appoggiato a un pino, "Sei stato tu!" "Ma non sono stato io, veniva dall'altra parte." e tutti quanti noi: "E' vero." , "L'ho sentito anch'io." "Veniva da quell'altra parte.", "Non è stato lui.".
Ognuno cominciò a dire cosa stava facendo e che il rutto distintamente partì dalla parte opposta di Maicol, al che il collega di Sbirrolino disse "Anche a me è parso venisse dall'altra parte."
Sbirrolino incazzato col collega "Potevi dirmelo subito, dove hai il cervello?" e si avvicina di corsa da quelli della altra parte "Chi è stato di voi? "
E tutti noi, dicevamo: "Veniva da dietro la siepe", "Sì veniva da più indietro.", "Qualche ragazzino avrà voluto fare uno scherzo, si è nascosto dietro la siepe e ha detto il potete contargli anche i peli del cazzo poi vi ha pure ruttato."
Sbirrolino si mette a correre fin dietro la siepe, vede dei ragazzini in lontananza che giocano a pallone, si avvicina di corsa seguito a distanza dal collega, si vede che si agita e i ragazzini scuotono le spalle dicendo che non sono stati loro, indicano degli anziani lì vicino che confermano che sono sempre stati lì.
Si sente la sirena dell'auto di Sbirrolino accendersi, un baccano infernale, torna di corsa incazzatissimo, la spegne tra le risate generali.
"Ve la faccio pagare a tutti. Sali su!" urla al collega.
Il collega alla guida con lui a fianco partono sgommando, arrivano all'incrocio e sta passando un furgone, frenano bruscamente sul ghiaino finendo col muso dell'auto fuori dalla riga dello stop, il furgone frena bruscamente e l'autista li manda affanculo.
Loro scendono, in risposta cominciano a chiedere i documenti e a perquisire il furgone.
Ora Sbirrolino ha qualcun altro con cui cercare di far valere la sua autorità, che penso non avrà mai finché si comporta con arroganza ed è estraneo all'ambiente in cui lavora.

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