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sabato 9 novembre 2013

303 - Favola di strada statale (racconto per adulti dallo stomaco forte)

C'era una volta un camionista che si chiamava all'anagrafe Giacomo, ma essendo grande, grosso, tatuato e pelato assunse un nome più grintoso, lo chiamavano tutti Jack.
Una sera Jack andava veloce lungo la statale col suo tir quando vide una prostituta bella e bionda, frenò di colpo, lo stridere dei freni fece spaventare la signorina e quando lui le chiese:
" Sali?"
Lei rispose:
"Vaffanculo testa di cazzo, per poco non mi fai cagare addosso dallo spavento, è maniera di frenare? Brutto imbecille, figlio di troia, hai la sborra nel cervello?"
"Sì, continua, offendimi, mi eccito ancor di più. Mi piacerebbe anche che quella merda che non ti sei cagata addosso me la cagassi addosso a me."
"Sgancia cento euro e ti cago addosso, deficiente."
Jack prese il portafoglio e le diede i cento euro, lei lo invitò a scendere dal camion e a seguirla dietro il guard-rail. Lui spense il motore e la seguì, dietro il guard-rail c'era una collinetta di terra, ci si saliva e si scendeva subito in una piccola radura trasformata in discarica d'immondizie.
"Spogliati nudo e coricati, pezzo di demente."
Jack si spogliò e si distese sul terreno umido di liquami e sterco di topi, lei si tolse la minigonna ed era già senza mutande, si accovacciò su di lui come se fosse in un cesso modello turca, col culo all'altezza della pancia di lui, rivolto verso il suo viso.
"Me l'hai fatta venire dallo spavento, te la meriti tutta."
Prrraaaack.
Arrivò una cagata colitica liquida che lo spruzzò dai genitali alla pelata.
Jack cominciò a lamentarsi: "Ma no, volevo una merda solida, che fosse un gesto simbolico, non volevo questo schifo di merda liquida, dammi indietro i miei cento euro, non sono contento così, guarda che mi hai sporcato tutto di schizzi persino il viso e la testa."
"Senti faccia da merda i soldi me li tengo, se non sei contento rivolgiti all'unione dei consumatori e vaffanculo"
Lui la prese per un braccio: "Restituiscimi i soldi puttana!"
Si trovò un coltello a scatto piantato sotto la gola: "Ascolta bene cesso umano, prima ti faccio a pezzi io, poi vengono quelli che mi proteggono, ti danno fuoco e ti seppelliscono."
"Scusa, perdonami, non protesto più."
"Ecco bravo, ora visto che hai fatto lo stronzo e non mi è piaciuto il modo con cui mi hai chiamato puttana, mi pulisci il culo con la lingua e che sia più pulito di prima, altrimenti ti apro la gola."
Lui le leccò il culo sporco e glielo pulì a dovere, soffocando a fatica i conati di vomito che sentiva levarsi dallo stomaco.
"Togliti dai coglioni e non farti più vedere, mangiamerda!"
Si avvio mesto al camion nudo, con i vestiti sotto braccio, si pulì come meglio poteva con dei fazzolettini di carta, si rivestì e risalì sul camion.
Andò via.
Quando tornò al suo paese e da sua moglie si fece una buona doccia, si cambiò, alla sera uscì e trovò il suo migliore amico di sempre al bar.
Preso dalla voglia di raccontare l'esperienza Jack prese a parte l'amico e gli disse la storia ma in una versione sua, edulcorandola e dandole una parvenza di ricerca scientifica; disse che per curiosità voleva vedere un buco del culo femminile mentre caga, allora ha chiesto a una puttana di cagargli sul petto, lei gli ha fatto uno stronzo, erano nell'appartamento di lei, così dopo essersi fatto la doccia se ne è andato fresco e pulito nonché appagato della sua curiosità, raccomandò all'amico che la storia rimanesse solo tra loro due.
"Sai che di me puoi fidarti!" Disse l'amico. Jack, confortato e lusingato di questa amicizia, pagò da bere all'amico un paio di giri con costoso whisky di gran pregio.
Il giorno dopo quando andò a prendere il caffè al bar notò che gli altri avventori ridevano e scuotevano la testa, fece l'indifferente, si mise in un angolo a leggere il giornale sportivo, ma sentiva battute inequivocabili accompagnate da risate: "Sento puzza da merda oggi.", "Stamattina volevo fare un video col cellulare del mio culo mentre cagava uno stronzo e poi venderlo a qualcuno, magari ci faccio cento euro.", "Hai sentito che stasera in televisione c'è un documentario sui culi che cagano."
Uscì rabbioso dal bar e telefonò all'amico: "Ma lo sanno tutti, infame maledetto!"
L'amico negò, disse che sicuramente era stato qualcuno che li aveva ascoltati, lui non l'aveva detto a nessuno tranne che al barista stamattina, perché sapeva che era uno che non dice niente a nessuno.
Allora Jack rientrò in bar e andò dal barista, lo prese in parte e gli disse: "Ti spacco la faccia, hai detto a tutti quello che doveva restare tra noi."
Ma il barista giurò che non lo aveva detto a nessuno tranne che a Mario, il postino in pensione alcolizzato che da quando gli era morta la moglie stava sempre zitto e beveva, tanto non parlava mai con nessuno e aveva bisogno di storie divertenti per tenersi su di morale.
Jack andò da Mario ma era già ubriaco perso e come risposta ottenne un paio di fragorosi rutti, allora uscì dal bar, era più furioso di prima, ormai lo sapevano tutti, telefonò alla sua ditta di trasporti e chiese di essere trasferito sulle tratte estere, così stava via da quell'assurdo paese e ci sarebbe tornato raramente. Nel mentre pensava che uno non poteva neanche fare un esperimento scientifico, non poteva togliersi una curiosità che loro lo deridevano, così mortificavano la creatività, se un inventore fosse nato in questo schifoso paesino non avrebbe combinato niente, bloccavano la ricerca con le loro stupide derisioni.
Andò via a lavorare all'estero, ma dopo un mese dovette ricoverarsi in ospedale, gli diagnosticarono una epatite di tipo A da residui fecali, sua moglie lo disse ai vicini sostenendo che era a causa della cattiva igiene del ristoranti in cui mangiano i camionisti all'estero, ma i paesani fecero uno più uno e tirarono le somme, la merda della puttana se l'era mangiata, ora per tutti si chiamava Jack Mangiamerda Di Puttana.
Jack venne a saperlo dal suo migliore amico quando gli telefonò in ospedale, allora convinse la moglie che lei sarebbe stata meglio in città, così trovava tutto a disposizione invece che in paese dove c'erano solo pochi negozi, poi se nascevano dei figli avevano tutte le scuole sul posto senza farsi ore di corriera per raggiungerle stanchi e assonnati, era meglio per loro stare in città; lei ammirata di fronte a un uomo che pensava alle sue esigenze e a quelle dei futuri figli acconsentì.
Quando Jack lo dimisero comprò una appartamento di città con un mutuo e mise in vendita la casetta che aveva in paese.
Riuscì a vendere la casa, si adattarono bene in città ed ebbero 3 figli, due maschi e una femmina, passarono gli anni, i figli studiarono e fecero delle brillanti carriere, soprattutto la femmina che divenne una conduttrice televisiva famosa e apprezzata, quando i televisori si accendevano e lei presentava in tutta la nazione gli spettatori ammirati dicevano "Che brava che è ed è anche bellissima!"
Tutti dicevano così, tranne che nel vecchio paesino dove la frase la modificavano in: "Che brava che è ed è anche bellissima la figlia di Jack Mangiamerda Di Puttana!".
E tutti vissero felici e contenti.



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